Il Presidente dell’AGCM Roberto Rustichelli e il Presidente di ARERA Stefano Besseghini si sono incontrati per discutere delle attuali criticità presenti nel mercato dell’energia. Nel corso del meeting è stata affrontata anche la controversa questione delle modifiche unilaterali dei contratti nei settori di energia elettrica e gas, in relazioni alle quali le due Authority hanno ricevuto un corposo volume di segnalazioni. E’ stato pertanto diramato un comunicato stampa congiunto per ribadire che il venditore ha la facoltà di variare unilateralmente le condizioni contrattuali ma che la possibilità di recesso unilaterale da parte del gestore stesso è ammessa solo per i contratti di mercato libero che prevedano espressamente tale opzione, con un preavviso non inferiore a sei mesi.
Sono state inoltre numerose le segnalazioni da parte di consumatori a cui il gestore ha trasmesso una proposta di rinegoziazione del contratto, invocando la causa di forza maggiore in relazione all’aumento dei costi delle materie prime. In questi casi è stata proposta una variazione contrattuale con, appunto, un aumento di prezzo, prospettando la “risoluzione del contratto per eccessiva onerosità” – e non, quindi, la proposta di un nuovo contratto – in caso di rifiuto da parte del cliente. Nel comunicato diffuso dalle Authority si legge che in tali circostanze l’azienda ha sì la possibilità di invocare l’intervento di un giudice per eseguire la risoluzione del contratto ma che allo stesso tempo non può ritenere risolto il rapporto contrattuale stesso prima della specifica pronuncia giudiziale né, quindi, chiedere l’attivazione dei servizi di ultima istanza per risoluzione.