L’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente ha pubblicato le tariffe di energia elettrica e gas nel terzo trimestre del 2022. Nel regime di maggior tutela la bolletta elettrica aumenterà del +0,4% mentre quella del gas non subirà variazioni. Il mantenimento dello “status quo” è dovuto principalmente agli interventi del Governo finalizzati appunto alla sterilizzazione degli aumenti, poiché in assenza di provvedimenti mirati si sarebbero verificati aumenti del +45% circa per il gas e del + 15% per l’energia elettrica. In base a quanto disposto dal decreto governativo, quindi, l’Arera ha azzerato le componenti degli oneri generali di sistema, intervenendo inoltre sulla compensazione dei costi di commercializzazione per il gas e sull’allungamento del periodo di recupero degli scostamenti tra previsioni e consuntivo per l’elettricità. Tali provvedimenti si ripercuoteranno su 30 milioni di utenti domestici e su oltre 6 milioni di piccole imprese, artigiani e commercianti.
L’Authority ha poi confermato il potenziamento dei bonus sociali elettricità e gas destinati alle famiglie con ISEE fino a 12mila euro ed erogati direttamente in bolletta a tutti gli aventi diritto. Nei prossimi mesi è previsto il potenziamento dell’attività di comunicazione e informazione attraverso appositi messaggi inseriti in bolletta e proseguirà il servizio di assistenza telefonica dello Sportello per il Consumatore (800.166.654)
Nonostante gli interventi ad hoc, la differenza di spesa rispetto all’anno scorrevole precedente resta comunque consistente. La spesa per la famiglia-tipo nell’anno scorrevole (1° ottobre 2021 – 30 settembre 2022) per l’energia elettrica sarà di circa 1071 euro, con un incremento che vola a quota +91% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mentre per la fornitura di gas i costi ammonteranno a circa 1.696 euro (+70,7% rispetto all’anno precedente).
La volatilità dei prezzi delle materie prime energetiche (petrolio, carbone e gas naturale) è, ovviamente, influenzato in misura determinante dalle incertezze legate agli sviluppi del conflitto russo-ucraino; in particolare per il gas naturale, in Europa permangono i rischi di scarsità di offerta e i timori di un blocco totale delle forniture russe verso l’Europa hanno fatto lievitare i costi.